UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA SARDEGNA
2000 km percorsi insieme, tra magie e disillusioni, alla scoperta delle bellezze dell’isola più amata degli italiani.
Io e Dave abbiamo aspettato con ansia questo viaggio, non solo perchè sarebbe stata la nostra prima vacanza dopo praticamente due anni intesi pieni di imprevisti, cambiamenti, emozioni belle e brutte, ma sopratutto perchè non vedevamo l’ora di partire alla scoperta della Sardegna e vedere con i nostri occhi le meraviglie descritte da tutti quanti. Dopo aver lasciato il nostro amato Spillino (il gatto) in ottime mani dalla nonna (mia mamma), che si è presa cura di lui e che lo ha viziato come solo i nonni sanno fare con i nipoti… in sella, o per meglio dire, accomodati in quella che praticamente in questi anni è diventata la nostra seconda casa, la nostra auto, siamo partiti alla scoperta della Sardegna.
Ammetto che ero un po’ preoccupata che qualcosa ostacolasse nuovamente la nostra vacanzina, visto che gli altri due viaggi previsti per quest’anno, Parigi e Stoccarda, sono saltati praticamente a pie pari… Fortunatamente nulla si intrapose e così, dopo un’attraversata notturna da Genova, potevamo finalmente dire di essere in vacanza.
La meta primaria: Badesi.
Badesi è un paesino a 5 minuti dal mare sulla costa nord, non molto distante da Castelsardo. Diciamo un punto strategico, a portata di mano. La sua lunga spiaggia non è niente male e sopratutto poco bazzicata quindi ottima se non si vuole caos attorno ma molto relax.
Chi di voi ci conosce sa che teoricamente io e Dave, vorremmo stare fermi, rilassati, senza fare nulla ma, in pratica, non riusciamo mai, perchè le nostre anime scalpitano forte così incuriosite e vogliose di scoprire il più possibile. Alla fine ogni nostro viaggio rilassante si trasforma magicamente in un’avventura.
Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.
Ralph Waldo Emerson
Siete curiosi di scoprire le nostre mirabolanti avventure, le tappe che abbiamo toccato e le tre spiaggie che abbiamo amato di più? Continuando la lettura vi porteremo con noi tappa per tappa includendo sensazioni, emozioni e considerazioni di quello che abbiamo visto e vissuto ed alla fine dell’articolo troverete invece le nostre 3 spiagge preferite di questo primo viaggio in terra sarda.
IL PIANO D’AZIONE
Bianchi peggio della mozzarella ed armati di soli asciugamanti e crema protettiva 50, partiamo alla scoperta della Sardegna.
8 giorni a disposizione…
…8 mete da scoprire.
Essendo la Sardegna molto grande e sopratutto piena di località da vedere, abbiamo deciso di dividere la parte alta, da Stintino a Budoni, in otto macro sezioni. La scelta comunque sarebbe stata troppo difficile ogni volta così, il nostro piano d’azione fu stato quello di scrivere i nomi delle sezioni su dei bigliettini e pescarne uno ogni sera per scoprire quale sarebbe stata la meta per il giorno successivo.
LA NOSTRA AVVENTURA
Dopo aver fatto tesoro di tutti i preziosi consigli arrivati su instagram e che ci hanno fatto compagnia in questo viaggio alla scoperta della Sardegna, io e Dave abbiamo lasciato che l’ispirazione del momento ci guidasse nei luoghi che avremmo visitato. Abbiamo fatto proprio come nel nostro viaggio a Zante di due anni fa, dove girando senza meta l’intera isola, abbiamo scoperto posti meravigliosi entrati immediatamente dentro al cuore.
DAY 1 zona ISOLA ROSSA
Iniziamo la mattinata con un tempo incerto e al quanto fresco per una tipica giornata di mare, fiduciosi partiamo in missione. La prima tappa è proprio Isola Rossa, un piccolo borgo di fronte ad un isolotto rossastro che dà il nome alla località. Anche se il sole non era così forte da accentuarne la magia, ci siamo soffermati ad osservare i meravigliosi contrasti che si creavano dall’incontro di queste rocce rosse e il mare così chiaro e limpido.
Un paradiso all’improvviso.
Non molto distante troviamo quella che viene chiamata Costa Paradiso, un vero e proprio paradiso naturale.
Ad accoglierti è un vasto villaggio dove percorrendo le sue strade ti innamori dei panorami mozzafiato, delle locations perfette per lo shooting di video, di case mimetizzate tra le montagne, di
rocce naturali dalle sembianze di piccoli totem Maya, si insomma un’immersione nella natura quasi selvaggia e avvolgente. La nostra tappa fu “Le Sorgenti“, un posto molto suggestivo dove, per poter raggiungere il mare e fare un tuffo tra gli scogli, si doveva scendere una gradinata fatta solo di rocce.
La temperatura purtroppo non era dalla nostra parte, così abbiamo deciso di girovagare nel villaggio fino a quando non abbiamo trovato una piccola baietta tutta per noi dove poter sostare e pranzare con la schiscetta peparata prima di partire davanti ad un panorama da favola.
Il programma pomeridiano prevedeva la sosta a Cala Sarraina, una spiaggia molto carina dove finalmente io e Dave abbiamo fatto il nostro primo bagno, preso i primi raggi di sole e dove un pesce ha attentato al mio lato B mentre io bella bella me ne stavo galleggiando a pelo acqua. Le tappe successive in previsione sarebbero state la spiaggia di Li Tinnari ed in ultimo a La Marinedda.
Quando la voglia è tanta ma la preparazione è basica!
Nutrivamo un sacco di aspettative per la spiaggia di Li Tinnari tant’è che, sia dopo un percorso con la macchina pari a quelli da gara fuori strada, sia dopo aver scoperto che dovevamo farci almeno 30 minuti a piedi sotto il sole per raggiungere la spiaggia, non ci siamo comunque fatti spaventare e ci siamo messi in marcia… peccato che però il sentiero a mano a mano si faceva sempre più impervio e le nostre scarpe non erano proprio come dire azzeccate per una scalata piena di trabocchetti, tant’è che ahimè Dave è rotolato giù e io mi sono presa un coccolone… si può dire coccolone?!
Così abbiamo rinunciato e abbiamo deciso di lasciarla ad un altro viaggio magari approdandoci con una bella barchettina. Anche l’ultima spiaggia è stata rimandata a data da destinarsi, in quanto il mio spavento è stato così forte che sono rimasta un po’ scossa per tutto il viaggio di ritorno.
DAY 2 zona BUDONI
Questa zona è molto particolare perchè caratterizzata da stagni lungo tutta la costa infatti, sia nella prima tappa la “spiaggia di Budoni” che nella seconda la “spiaggia di Isuledda“, sembrava di trovarsi su una lingua di sabbia chiara attorniata da acqua. L’energia in entrambe le spiagge non era male, leggermente più affoltate rispetto a quelle del giorno precedente ma ancora accettabili.
Nel primo pomeriggio invece la tappa prescelta è stata “La Cinta” una spiaggia lunghissima con acqua limpidissima con una sabbia chiara e fine… una meta gettonatissima ma sicuramente merita la visita… sabbia fine mare cristallino… ci siamo rimasti circa un’oretta giusto il tempo di fare un tuffo e di asciugarsi perchè sul programma avevamo ancora la spiaggia di “Puntaldia“, quella “Lu impostu” e visto la vicinanza optavamo anche per un salto finale a “Cala Brandichi“.
Un angolino di Paradiso
Se non siete mai stati a Puntaldia vi consigliamo di andarci perché è una spiaggetta veramente carina, per tutti i gusti perchè sono presenti sia la sabbia (la mia amata sabbia) che gli scogli… tranquilla (o almeno lo era ai primi di Settembre) con un’atmosfera magica. Io e Dave non avevamo molta voglia di andarcene ma sulla nostra lista della giornata rimanevano ancora due spiagge che non potevamo non vedere.
Quando ti aspetti il colpo di fulmine ed invece arriva il due di picche.
Per quello che riguarda “Lu Impostu” e “Cala Brandichi” non abbiamo avuto quel colpo di fulimine che in molti ci hanno descritto… “PAZZI” direte voi… “come si fa a non amare quel posto?!” Eh… purtroppo siamo arrivati nel tardo pomeriggio e i colori che ci aspettavamo non erano di gran lunga quelli, anzi, rendevano il paesaggio un po’ triste. (Solo dopo abbiamo scoperto che il momento migliore per visitare quelle due spiagge e godere di uno spettacolo mozzafiato è a mezzogiorno quindi per poterne dare una valutazione obiettiva ed equa torneremo sicuramente in prossimo viaggio in Sardegna)
Quando anche il pancino ha bisogno del suo posticino.
Sulla strada del ritorno ci siamo fermati, su suggerimento della cuginetta (che ormai, tanto piccola non è più) a Porto Taverna al ristorante “La Tavernetta“. Ad essere sinceri ci aspettavamo un posto un po’… come si dice… “alla mano” ed invece ci siamo ritrovati in un ristorantino molto carino con vista sull’Isola della Tavolara (PS: se volete organizzare una cenetta romantica in una delle terrazze vi consiglio di prenotare per tempo in quanto è un posto molto gettonato). La specialità è il pesce e nel menu posso dirvi che, chi come me, deve o vuole mangiare senza sale, può trovare qualche piatto.
Location: 9,5 – Qualità del cibo: 7 – nel complesso: 8, nella media. Noi abbiamo optato per dividere un fritto misto senza sale ed una grigliata senza sale. Qualità buona, ma ammetto, non eccelsa… (per un posto con una location e una presentazione di questo tipo mi aspetto molto di più).
Il Ponte dei Sospiri non è a Venezia ma è in Sardegna.
Il viaggio di ritorno (giusto per rendere l’avventura più intrigante) grazie al nostro fedele compagno di viaggio Google, che si è divertito a farci vivere un’esperienza unica, si è concluso percorrendo una stradina tortuosa non illuminata, della quale si faceva fatica a vedere il percorso da seguire e che, di punto in bianco, ti si apriva su quello che ho rinominato: Il ponte dei sospiri… Un ponticello che non so come facesse a non crollare, caratterizzato da voragini al posto di buche, dove che se per sbaglio, dico per sbaglio, uno avesse avuto la macchina un filo più bassa sarebbe rimasto fregato. Ecco diciamo per tutta la stradina ho allenato la mia capacità d’apnea e tonificato qualsiasi muscolo del mio corpo.
DAY 3 zona STINTINO
Sopravvisutti al viaggio di ritorno e dopo aver preparato la schiscetta di rito ci diragiamo in quella che viene descritta la spiaggia da sogno, “La Pelosa“. Al nostro arrivo capimmo perché tutte le altre spiagge erano pressoché vuote… erano tutti lì! Tutti ammassati in un centrimetro quadro di spiaggia bianca con il mare più turchese che ci sia. “La Pelosa” si può paragonare benissimo alla “Spiaggia del Relitto” di Zante, meravigliosa dal punto di vista del paesaggio ma troppo affolata per essere vissuta a pieno.
Dopo aver trovato un angolo tra due rocce che ci permetteva un minimo di distanziamento dalla miriade di persone presenti e un tuffetto veloce, siamo dovuti andare via poco dopo perché non sapevamo, ahinoi, che da quest’anno la spiaggia era su prenotazione. “Ma dai, come facevate a non saperlo ne hanno parlato anche al telegionale?!” direte voi… (ecco diciamo che io e Dave abbiamo un problema con la TV, non sappiamo cosa sia, quella abbiamo nell’appartamento di Verona è stata trasformata in una bacheca mentre a Milano non ce l’abbiamo proprio) comunque, premettendo che come noi c’era altra gente che non aveva prenotato, ma
ovviamente riconoscendo il nostro errore, abbiamo preso baracca e burattini e ci siamo spostati in una caletta tranquilla più indietro per la sosta pranzetto. Per La serie stessi colori del mare, meno caos.
Una spiaggia selvaggia ma allo stesso tempo rilassante.
Non ci crederete ma la Vallì è stata a “Le Saline di Stintino“… già, a dirlo sembra quasi un controsenso, ma ne ero intrigata. La spiaggia a sassi bianchi della dimensione di confettini (deleteri per i miei piedi) è ricoperta per lo più da tappeti veri e propri di alghe… ad accoglierti all’ingresso c’è un rudere di una torre spagnola tra le più antiche di tutta l’isola. Da un lato si ha il mare dall’altro una distesa di saline enorme… E’ una spiaggia molto selvaggia, rispecchia un po’ l’animo del posto in più, forse grazie a tutta questa presenza di sale, ha la capacità di rilassare ed allo stesso tempo ricaricare la tua energia..
L’ultima tappa della giornata è stata “Platamona“. La cosa che mi ha colpita ed emozionata un po’ di questa spiaggia, è lo spazio formato da passerelle e piccoli spiazi dedicato a persone in carrozzina così da permettergli di accedere e sostare sulla spiaggia senza affossarsi nella sabbia. Per il resto purtroppo siamo rimasti colpiti dal degrato che si presentava tutt’intorno.
DAY 4 zona SANTA TERESA DI GALLURA
La prima meta della giornata è “Li Piscini” una spiaggetta molto carina dove il colore dell’acqua cristallino ti fa venire subito voglia di buttarti, purtroppo appena messo il primo piede in acqua ho notato la presenza di meduse così mi sono accontentata di osservare l’acqua da fuori.
Un posto selvaggio ma non troppo.
Subito dopo abbiamo deciso di fermarci per la pausa pranzo alla spiaggia di “Porto Liscia” e devo dire che ci è piaciuta molto perchè osservandola ci sembrava di essere tornati alla spiaggia delle Tartarughe a Zante. La spiaggia di sabbia lunga tutta l’insenatura è tranquilla, selvaggia (ma non troppo) e rilassante, davanti a noi ennesimo mare cristallino.
L’ultima tappa della giornata prevedeva lo stop alla spiaggia “Rena Bianca” proprio a Santa Teresa di Gallura. Sarà stato perchè era la spiaggia del paese o per la sua sabbia chiara oppure per il suo mare, di un
azzurro meraviglioso che ovviamente l’affluire di gente era notevole. Non è stato facile trovare un posticino che potesse garantire il distanziamento come richiesto all’ingresso, ma sicuramente ne è valsa la pena fermarsi per qualche tuffetto.
Quando si dice “essere nel posto giusto, al memento giusto”
Sulla strada del ritorno, purtroppo non so dirvi esattamente dove, abbiamo assistito allo spettacolo più bello che ci sia… il tramonto sul mare. Se fossimo arrivati solo un minuto dopo ci saremmo persi il momento più bello di quando il sole (con una velocità inaudita, direi) si nasconde dietro l’orizzonte del mare formando giochi di luce tutt’intorno. Uno spettacolo sempre romantico ed affaschinante. Mi sono sentita super fortunata ad avervi assistito.
DAY 5 zona CASTELSARDO
Parto con il dire che Dave aveva mille aspettative per questa zona perché c’era la spiaggia di “Lu Bagnu“. Durante i giorni precedenti era diventata mitica perchè ad ogni indicazine che incontravamo di questa spiaggia, Dave mi diceva che assolutmente lui voleva fare lu bangu lì. Così finalmente eccoci.
Purtroppo le sue aspettative non sono state ripagate. La spiaggia in sé non era male (anche se aveva un sacco di sassi) anzi era carina e caratteristica ma purtroppo energeticamente parlando era molto pesante. Dave ha iniziato ad avere mal di testa e a sentirsi un nodo alla gola. Così visto che diciamo, non stava per niente bene, abbiamo deciso di ritornare verso casa.
Quando meno te lo aspetti.
Man mano che ci allontanavamo dalla spiaggia Dave inziava a sentirsi meglio ma ancora non era del tutto a posto fino a quando scorgiamo un’indicazione Terme di Casteldoria. Decidiamo all’ultimo di fare una deviazione e scoprire di che posto si trattasse.
Non si sa come mai, ma i nostri viaggi sono sempre accomunati da uno spazio termale naturale inaspettato e, come a Zante, è stato subito amore. Ci si ritrova ai piedi di un fiume che rispetto a come lo ce lo si immagina è caldo… anzi bisogna stare ben attenti perchè in alcune zone l’acqua è bollente quasi da ustione. Il tutto è attorniato da vegetazione verde, il paesaggio e veramente fantastico. Se si vuole si può fare il bagno nel fiume e farsi i fanghi che si possono trovare in esso. E’ un posto frequentato per lo più da locali e molto tranquillo che sicuramente merita una vista.
Una vista mozzafiato… ma na fatica…
Io e Dave, dopo il relax alle terme, abbiamo avuto la malsana idea di visitare il Castello dei Doria, non molto distante. Con il terreno, come direbbe Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo, FRIABILE, la preparazione atletica che ci contraddistingue in questo periodo e sopratutto col la destrezza che abbiamo noi nelle passeggiate di montagna (w il mare) arrancado, passo dopo passo, siamo arrivati in cima. La vista da questo Castello per lo più una Torre era fantastica. La fatica è valsa il premio. Oltre la salita, memore anche dell’esperienza della spiaggia di Li Tinnari, anche la discesa non è stata da meno, perchè si rischiava di prendere il volo come sugli scivoli e di ritrovarsi al punto di partenza dopo una lunga scivolta sul “popovich”. Comunque nonostante tutto ce l’abbiamo fatta come due veri scalatori provetti.
Alla scoperta della spiaggia.
La “Baia delle Mimose” è una delle prosecuzioni della spiaggia di Badesi caratterizzata da un’entrata suggestiva tra sabbia e vegetazione. Un’altro posto senza troppe pretese, tranquillo dove poter andare se ci si trova in zona e si vuole stare lontani dal caos.
DAY 6 zona PORTISCO
Considerata una delle zone più IN della Sardegna rinomata per Porto Rotondo, Porto Cervo, Porto di qua e porto di là… insomma portiamo, scusate volevo dire partiamo, armati di schiscetta, per approdare sulla “Quarta Spiaggia” nella zona di Golfo Aranci. Un altro di quei posticini appartati (almeno a Settembre) frequentato dai locali o dai chi aveva la casa in zona… Una spaggia rustica, un mare cristallino e nonostante i pescetti “assassini”… (non potevi stare fermo in un punto perchè ti ritrovavi assediato da loro con la speranza di poterti mangiarei… lol) abbiamo adorato questo spazio.
Consigliabile verso ora di pranzo per goderne a pieno in quanto la spiaggia si svuota ed è possibile ammirarla in tutto il suo splendore. Un posto da ritornare.
Una spiaggia per sentirsi un po’ vip.
Sicuramente la spiaggia “Liscia Ruja” è uno di quei posti in cui puoi sentirti un po’ vip. Una lunga spiaggia di sabbia chiara con un mare turchese meraviglioso. Sicuramente ne vale una vistita, ma dovete prepararvi al salasso del parcheggio, che oddio non è niente confrontato al parcheggio in piazza San Babila a Milano, ma se lo si confronta con gli altri parcheggi delle zone visitate, ecco diciamo che la differenza se sente.
Perchè se lo dice il principe allora c’è da crederci..
Come ultima tappa bagno, abbiamo vistitato la spiaggia Poltu di Li Cogghj o meglio conosciuta come “La Spiaggia del Principe“, chiamata così perchè negli anni ’60 un principe ismaelita se ne innamorò subito e la descrisse come un diamante grezzo incastonato in uno scenario da favola. Ecco dopo aver messo alla prova nuovamente le nostre abilità di “scalatori provetti” in un percorso molto suggestivo tra la natura e terreno sconnesso, ti ritriovi in una baietta molto carina con sabbia chiara, qualche scoglio ed un mare limpidissimo dove si ha l’opportunità di nuotare, non con i delfini, ma bensì coi branzini LOL.
Non so dirvi esattamente di che specie fossero ma li ho soprannominati così perché la dimensione media dei pesci presenti in quelle acque è proprio la stessa di un branzino. Anche qui una tappa da visitare assolutamente, un filo affollata ma vale la sosta. Come per la spiaggia precedente il parcheggio è sempre un po’ altino.
Vieni a Porto Cervo e vedrai ti sentira una star, una celebrità…
…cantavano i Gemelli Diversi in una delle loro canzoni… Tra tutte le località Vip della zona io e Dave abbiamo deciso di toglierci la curiosità di vedere con i nostri occhi Porto Cervo, visto che tutti ne parlano. Premetto che nella mia immaginazione pensavo fosse un paesino tipo Santa Teresa di Gallura, un po’ più chic con tutti i negozi esclusivi, ma ammetto che nel momento che siamo entrati diciamo nella piazza, pensavo avessimo sbagliato posto. Pensavo fossimo entrati in un villaggio turistico LOL. Poi, guardandomi intorno ho capito che eravamo nel posto giusto.
In linea generale carino, con un suo perché, ma sinceramente mi aspettavo qualche cosa di diverso. E’ un posto forse surreale in bilico tra realtà e fantasia. Un posto dove forse spendere uno o due giorni tanto per marcarlo come fatto sulla lista delle cose da fare prima di morire, ma non credo possa essere una tappa che sceglierei per tutte le mie vacanze…
Il mondo è troppo bello per perdersi nuove mete reali da scoprire.
Me
(Shhh, lo diciamo solo a voi, scherzosamente parlando io e Dave abbiamo soprannominato questo posto il Villaggio dei Flinstons… sarà stato per i colori o per le strutture delle casette sparse lì attorno, ma ci sembrava di essere proprio dentro al cartone animato, tant’è che pensavamo di vederci sbucare Briatore in versione Fred in sella alla sua macchina in punta di dita… LOL – sì potete dirlo, non siamo normali.)
DAY 7 zona ISOLA ROSSA PART II
Il programma originario avrebbe previsto la gita all’Isola dell’Asinara ma è stata una vera e propria impresa trovare un tour organizzato serio… o non rispondevano al telefono o cadeva la liena o il programma non era chiaro… mi aspettavo che almeno al porto di Stintino ci fossero i soliti organizzatori che solitamente fanno a gara per venderti il loro tour, ma niente… il deserto più deserto. Quindi, ormai senza speranze, abbiamo deciso di lasciare il tour ad un prossimo anno e tornare ad Isola Rossa perchè avevamo saltato una tappa.
La spiaggia dei surfisti
La spiaggia “La Marinedda” è molto carina, rustica, piena di quelli che noi abbiamo chiamato kiwi di mare ma che in realtò il loro termine scentifico sarebbe egagropilo: sì insomma quelle palline di color marrone chiaro e di cosistenza feltrosa con cui, io e Dave, abbiamo giocato ad a bocce… (ve l’avevo già detto che non siamo normali vero?!) Una spiaggia dalla sabbia spessa, quache scoglio, mare bello e perfetto sopratutto per chi ama il surf perchè ha un giro
particolare di correnti che fa si che le onde si formino sopratutto in una specifica zona. Quel giorno comunque tutto il mare era mosso quindi anche noi che non facciamo surf ci siamo comuque divertiti come dei matti a giocar con le onde.
DAY 8 zona ENTROTERRA
Il programma originario avrebbe previsto la gita all’Isola della Maddalena ma anche quì è stato difficile trovare un tour contenuto per poterla visitare. L’unico che avevamo trovato era un tour dove a bordo causa covid invece di 300 persone ce ne sarebbero state 150. Pur essendo il programma molto interessante, preferivamo qualcosa di più, come dire, intimo. In più il tempo per quella giornata non si prospettava dei migliori così, alla fine abbiamo deciso di lasciare anche questo tour ad un prossimo anno e dedicarci a scoperta dell’entroterra.
Le sorprese quelle belle.
Chi come me mangia senza sale o senza zucchero, sa quanta fatica si faccia a trovare dei prodotti al supermercato che non li contengano, (sono ovunque!!!!) quindi immaginerete bene la mia felicità quando al spermercato ho trovato una Ricotta di Pecora dei F.lli PINNA totalmente senza sale. (Ho fatto festa). Sbirciando un po’ nel loro sito vidi che la loro azienda non era poi distante da noi, giusto 1 oretta e 20 min, così decisi di andare direttamente nel loro spazio
vendita diretto per scoprire di più dei loro prodotti con la speranza di prendere altri prodottini senza sale (o a basso contenuto di sale) da portarmi a casa, per poi sperimentare qualche nuova ricetta.
Una tappa un po’ particolare… quasi da evitare.
Sulla strada del ritorno verso Badesi abbiamo deciso di fermarci per una gita turistica a Sassari. Aspettandoci una cittadina ridente siamo rimasti un po’ basiti nel trovare una città piena di meraviglie ma molto lasciata andare.
Le sorprese quelle belle, che ti riempiono il cuore di gioia. Un MUST VISIT in quel della Gallura.
Dopo un piccolo episodio al quanto surreale successo in una pasticceria locale… io e Dave incappiamo in un posto magico di nome e di fatto: “La Dolce Magia” a Trinità d’Agultu. Valeria e Roberta non sono solo solari, preparate, accoglienti, a diposizione per qualsiasi esigenza ma mi hanno svoltato totalmente la giornata: hanno realizzato il mio desiderio di poter assaggiare le specialità del posto senza dover mangiare sale e zucchero.
Hanno preparato dall’oggi al domani degli ottimi ravioli freschi tipici galluresi con la ricotta, i culurgiones, le Seadas e le formaggelle.
Sapete quanto io sia molto vera e attenta alla qualità delle materie prime, quindi se vi consiglio un posto o un prodotto, credetemi, è perchè è veramente buono e ne vale assolutissimamente la pena, vi posso dire con totale sincerità che questa pasticceria è un MUST VISIT nella zona della Gallura!!! La qualità dei loro prodotti è eccelsa!!!
Una spiaggia interessante peccato per la pioggia.
In ultimo la nostra giornata è finita con una tappa mordi e fuggi alla spiaggia di “San Pietro a Mare di Valledoria” dove sfiocia il fiume Coghinas. Anche se con un vento fortissimo e una pioggia insistente la spiaggia ci è sembrata niente male ed intrigante quindi sicuramente da ritornare con condizioni metereologiche più favorevoli.
CONCLUSIONI DI QUESTO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA SARDEGNA
Che dire un posto unico tra ruralità e lussuosità, 8 giorni non sono sufficienti per scoprire tutte le sue sfaccettature ma sicuramente ti possono dare un’infarinatura di quello che sono le caratterische, il territorio e sopratutto della gente. Il viaggio alla scoperta della Sardegna è stato un exploit continuo tra meraviglie e disillusioni. Per questo adoriamo viaggiare e poter toccare con mano tutto il territorio perchè questo ti permette di crescere, di imparare, di scoprire e di sognare… sicuramente torneremo e opteremo per nuove mete e nuove spiagge da vivere e condividere.
A proposito di condividere, anche tu per caso hai vistitato questi posti? Ti ritrovi in quello che ho scritto o hai avuto delle sensazioni diverse. Condividi nello spazio dedicato ai commenti in fondo alla pagina le emozioni e le esperienze che hai avuto visitando questi posti.
Ed ora, è arrivato il momento di svelare… le tre spiagge che ci sono entrate dentro al cuore in questo viaggio alla scoperta della Sardegna.
LA TOP 3 SECONDO GLI OCCHI DI VALLI’ E DAVE
Clicca su ogni foto per scoprire di che spiaggia stiamo parlando

LA SPIAGGIA DI PUNTALDIA La caletta è caratterizzata da un fondale di sabbia fine dai riflessi brillanti, acque basse e trasparenti e rocce levigate dal vento. SCOPRI DI PIU’

COSTA PARADISObellissime cale caratterizzate da rocce rosa e rosso che spesso assumono le forme fantasiose contrastano le acque turchesi SCOPRI DI PIU’

LA QUARTA SPIAGGIALa spiaggia di sabbia fine e chiara si trova nel centro del paesino turistico di Golfo Aranci e offre uno splendido panorama sulle isole di Tavolara, Figari e Figarolo. SCOPRI DI PIU’
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